La Galleria Vittoria inaugura il 20 febbraio alle ore 18.00 la mostra personale “FABIO SANTORO ovvero la positività dei pleniluni”.
La mostra a cura di Tiziano M. Todi con testo del critico Giorgio Di Genova, propone un percorso onirico di sintesi. Lo spirito dell’artista, con indomabile istinto creativo, l’ha condotto a sperimentare una tecnica diversa, confrontandosi con un supporto insolito, dipingendo su specchio. Ispirato dal mondo circense, ha dato vita ad una serie di opere che riflettono la realtà con una personalissima forza espressiva.
Ha la virtù di accostare al lavoro di preparazione una galassia di immagini che determinano la metabolizzazione della vita.
Di Genova scrive tra l’altro di lui:
Per Fabio Santoro la vita è una sorta di circo e su questo fil rouge concettuale egli dipinge le sue opere notturne, come ribadisce la costante presenza della luna.
…Scelta in ottemperanza ad un personale sperimentalismo, questa particolare tecnica di pittura su specchio, come anche quella su vetro di altri lavori, a causa dell’insita repulsione delle superfici costringe Santoro a soluzioni esecutive più sintetiche, sia nelle stesure, per lo più lunghe e prive di compattezza talora fino alle striature lineari (ed è il caso del dipinto su vetro del 2016 Una panchina per riflettere), sia nella resa delle immagini, o meglio le loro sagome, spesso in nero come se fossero in controluce e comunque mai definite nei dettagli. E’ così che ciascun lavoro risulta di un’essenzialità tecnica e linguistica…
… Tutto il discorso di Fabio Santoro è illuminato, per così dire, dal plenilunio. Ed il rapporto dei personaggi (alteri ego del pittore?) è ovviamente variato secondo le circostanze. Se in Sempre è stata qui (2019) un omino, in concomitanza a questa constatazione, fa un salto di gioia, sostenendosi col suo bastone di passeggio, in un altro dipinto del 2019, ma su vetro, alcune alte cime relegano in un angolo la luna piena, impendendone ad un uomo con alto cappello e di spalle la piena contemplazione. Ma in questo caso si tratta di una scena della realtà, infatti ci avvisa il titolo che Era solo un sogno, ovvero una sorta di incubo per uno come Fabio che attribuisce grandi influssi positivi al plenilunio.